Chi è interessato ad acquistare una o più porte blindate ha la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali ad hoc che rientrano nel cosiddetto bonus ristrutturazioni. Ci spiegato tutto Gioma srl esperti di porte blindate a Udine. Questo incentivo, che è stato prorogato fino alla fine di tutto il 2019, prevede una detrazione Irpef corrispondente al 50%: l'acquisto di una porta blindata rientra nel novero degli interventi che sono mirati a garantire la sicurezza delle case e a prevenire i furti, le intrusioni e le aggressioni da parte di criminali. Che si tratta di installare una porta blindata ex novo o di sostituirne una già presente, poco cambia: il bonus può essere richiesto da tutti i contribuenti che sono soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, a prescindere dal fatto che risiedano o meno nel nostro Paese.
L'elenco dei beneficiari include i proprietari, i nudi proprietari, i comodatari, i locatari, gli imprenditori individuali (ma solo nel caso di immobili che non sono annoverati tra i beni strumentali), le cooperative divise e indivise, le imprese familiari, le società in accomandita semplice, le società in nome collettivo, le società semplici e tutti coloro che compiono lavori propri su un immobile.
Non esistono vincoli rispetto alla detrazione al 50%, che può essere richiesta indipendentemente dal modello di porta blindata che si compra e che si fa installare. Il riferimento normativo a tal proposito è rappresentato dalla direttiva europea EN 1627, in cui si sottolinea anche che il livello di sicurezza del serramento non incide in alcun modo sulla concessione o sull'entità degli incentivi. Questo vuol dire che il bonus può essere richiesto tanto per una porta di classe 1 quanto per una porta di classe 6, senza alcuna differenza da questo punto di vista. Il tetto massimo che può essere detratto è di 96mila euro, ma ovviamente nel caso delle porte blindate non si corre il rischio di avvicinarsi a questo limite.
La somma viene suddivisa in dieci rate della stessa entità che vengo rimborsate una volta all'anno. Per richiedere gli incentivi occorre trasmettere una comunicazione all'ENEA per le spese che sono state sostenute, per poi segnalare le stesse nella dichiarazione dei redditi, dove andranno indicati i dati catastali della casa. All'Agenzia delle Entrate devono essere fornite le ricevute di pagamento di IMU e ICI, insieme con la dichiarazione di consenso sulla sostituzione della porta di ingresso e la delibera dell'assemblea per l'esecuzione dei lavori se essi sono relativi a parti in comune di un condominio.