Sostenere un concorso pubblico è spesso una tappa obbligata per quanti intendono intraprendere la carriera statale, che sia per una cattedra in una delle tante scuole italiane o un posto alla scrivania in ambito amministrativo. Le scelte sono molteplici e il numero di concorsi pubblici in Italia è elevato, anche se secondo le statistiche 2 su 10 tra i vincitori rinunciano al posto ottenuto. È evidente come in questo caso i consigli che si andranno a mettere nero su bianco siano generici, utili cioè a prescindere dall’ambito del concorso selezionato.
In primo luogo, risulta essere determinante l’organizzazione del tempo. Una dote che, si dovrebbe, aver acquisito fin dai tempi universitari, in cui la suddivisione della giornata di studio era imprescindibile per arrivare preparati alla data dell’esame. In questo caso, organizzare il tempo può essere ancora più rilevante se nel frattempo si sta già avendo una occupazione. Non bisogna cadere nella tentazione di provare il concorso giusto per farlo, sarebbe uno spreco di tempo e di denaro. Allo stesso tempo, non serve aspettare di conoscere la data corretta per iniziare a studiare: molto spesso l’annuncio della data vera e propria viene fatto con l’anticipo di un mese o due, mentre per la preparazione al concorso occorre molto più tempo.
In seguito, servirebbe una ricerca del materiale su cui studiare. Il fai da te è sconsigliato, soprattutto nel momento in cui esistono sempre più libri e manuali che simulano le prove di concorso, sia digitali che cartacee, oltre che la miriade di informazioni che offre il web. Inoltre, esistono corsi di preparazione ai concorsi: in questo caso la ricerca del materiale è demandata a loro, che spesso includono anche una simulazione della prova alla fine del percorso. Molto spesso vengono somministrate prove a risposta multipla, le quali riguardano diversi ambiti. Il più gettonato è senza dubbio cultura generale, così come anche il più discusso. Tra i più temuti invece vi sono, posti sullo stesso piano, la sezione riguardante la logica e la matematica e quella relativa al lessico e alla grammatica. Infine, si ritrova ovviamente la sezione che riguarda la materia specifica del concorso. Risulta cruciale, inoltre, fare la prova cronometrati: in sede d’esame, infatti, vi è un tempo prestabilito da dover tassativamente rispettare e può essere utile iniziare a farlo fin dalle simulazioni, per non arrivare così impreparati. Va però specificato che la simulazione del concorso pubblico spesso riguarda solo la parte scritta. Non è raro, invece, che le parti da svolgere siano due: a fronte del superamento dello scritto, lo step successivo è dedicato alla parte orale. In questo caso vengono meno le domande di cultura generale e più in generale quelle non attinenti alla materia per cui si sta svolgendo il concorso.
Se da un lato è corretto iniziare fin da subito nello studio, dall’altro è fondamentale non farlo in maniera esagerata. Il rischio è quello di arrivare esausti il giorno della prova vera e propria, inficiando così il risultato finale nonostante gli sforzi effettuati. Nell’organizzazione del tempo menzionata prima, infatti, rivestono un ruolo cruciale le pause e i momenti di relax.